Luci e ombre in questo locale che gioca su diversi piani: servizio al tavolo (molto attento e accurato), sgabelli a bancone e lista delle proposte divisa tra «nudi e crudi», «mare nel panino», «primi piatti», «sani, dorati e sfiziosi», «dolci» e due piatti «per chi non ama il pesce». Scegliendo tra le varie cose, ognuno potrà costruirsi un pasto completo, un rapido spuntino, una pausa pranzo leggera o potrà ordinare per il servizio a domicilio o d’asporto. Controllo della certificazione verde e mascherine fino al tavolo e si entra in questo locale dalle tinte chiare e le linee stilizzate delle onde dipinte sulle pareti, tavolini con tovagliette e tovaglioli di carta (due euro per coperto e pane). La carta dei vini, ridotta ai minimi termini con referenze dalle regioni italiane, si fa apprezzare perché ogni bottiglia è proposta anche a bicchiere ed è allora facile cambiare abbinamento secondo quanto si è scelto di mangiare.
La cucina, i piatti Pesce fresco (ma, recita il menu, «alcuni prodotti, in base alla stagione e alla disponibilità, potrebbero essere congelati all’origine») e italiano («Fish» è acronimo dall’inglese per Fresh italian sea harvest, vale a dire raccolto fresco del mare italiano) proposto in cotture canoniche (molti fritti e passaggi in padella), sempre con verdure, frutta, formaggi e salumi (bacon e pancetta). Piatti colorati e allegri in belle presentazioni. Carpacci e tartare al coltello di crudi di branzino, salmone, ombrina e tonno con erba cipollina e il buon olio Coppini; piatti di crudo con anche gamberi rossi e scampi, battuta di gamberi viola con carciofi saltati. Ampia scelta di panini: soffici pagnotte con lievito madre e mazzancolle al peperoncino, mozzarella di bufala Dop, bacon e senape al miele; alici fritte e bacon, provola affumicata, maionese al peperone; con polpo abbrustolito, cime di rapa e caciocavallo Dop.
E’ ghiotto e pieno di sapore quello coi gamberi rossi crudi, la dolce mozzarella di bufala Dop, porro fritto sminuzzato e maionese piccante in buona armonia di contrasti. Tra i primi, gli spaghetti alla chitarra sono conditi con molta panna in cui spariscono le vongole e si spengono i gamberi rossi crudi; la zuppa di ceci leggermente piccanti ha una nota di acidità, pezzetti di baccalà fritto, crostini all’aglio. Meglio le polpette di baccalà in frittura leggera, più anonime, senz’anima quelle di crostacei; ricca l’insalata tiepida di farro con cozze, vongole, seppie, mazzancolle, carote, sedano... E ancora, fritto di calamari e gamberi; tonno scottato con crema di pecorino e fichi secchi. Tra gli «sfiziosi», il trancio di sanpietro («scrivetelo così -non si stanca di ripetere un vecchio amico-: noi non mangiamo i santi...») ha cottura precisa e una cialda di patate che è in realtà un greve mattoncino. E ancora: polpetti abbrustoliti e al pomodoro; mazzancolle saltate con quinoa e pancetta affumicata; trancio di orata in crosta.
Per finire Gelato alla crema con scaglie di cioccolato e rhum; cannolo al mascarpone; cracker di crumble salato con ganache al gianduja; tiramisù rivisitato. Prezzi: coperto e pane 2 euro; nudi e crudi 13-32; panini 12-15; primi 13-15; dorati e sfiziosi 11-17; dolci 5-6. Menu esposto, ingresso e bagni comodi, parcheggio Goito o Toschi.
Non mancate Panino gamberi rossi
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