Galateo: 10 regole su come comportarsi a tavola

2022-09-10 13:17:00 By : Ms. Cisy Pei

Che cos'è il galateo e quali sono le regole da seguire? Ti sveliamo le norme del bon ton su come comportarsi e apparecchiare la tavola.

Con il termine "galateo" si indicano tutte le norme di comportamento e di buona educazione che bisognerebbe seguire nelle diverse situazioni pubbliche, dagli eventi più speciali, per esempio un matrimonio o una festa di gala, a quelle più intime e comuni, come una cena tra amici o in famiglia. Tra tutte le regole stabilite, quelle a cui si presta solitamente più attenzione sono riguardano le buone maniere da tenere a tavola. Con esse, s'intendono sia norme in vigore per la sua preparazione che l'etichetta prevista mentre si sta consumando il pasto. L'origine della parola "galateo" risale all'opera scritta da Giovanni Della Casa, pubblicata postuma nel 1558 e intitolata, appunto, Galateo overo de’ costumi. Il termine deriva da Galeazzo Florimonte, il cui nome latino coincide con Galatheus. Egli era il vescovo della diocesi di Sessa Aurunca e ispirò monsignor Della Casa per il suo trattato, il primo specifico sull'argomento. Il testo ha la forma di un dialogo platonico tra l’autore stesso e il giovane nipote Annibale: Giovanni Della Casa parla delle buone maniere e norme di comportamento che fino a quel momento non erano ancora state scritte. Ovviamente, con il tempo, l'etichetta cinquecentesca ha subito diverse trasformazioni, ma restano, in ogni caso, alcuni principi che devono essere osservati. Benché il galateo, come già accennato, riguardi ogni azione della vita sociale quotidiana, abbiamo selezionato le regole principali e non sempre conosciute su come si debba apparecchiare la tavola e in che modo sia necessario comportarsi durante i pasti. Prima di rivelarti queste 10 norme - non così scontate -, ecco cosa, invece, non dovrebbe mai mancare sulla tua tavola. Il galateo è importante, ma anche l'alimentazione!

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"Non appoggiare i gomiti sul tavolo": quante volte ci è stata ripetuta questa frase da bambini? Eppure, se questa norma è ben conosciuta da tutti - più o meno -, molte altre abitudini che si tendono ad avere a tavola sono sbagliate e sono in pochi a saperlo. Infatti, non basta osservare le cosiddette buone maniere tradizionali, come non fare rumore mentre si mastica o pulirsi la bocca prima di bere, per comportarsi secondo il galateo. Per questa ragione, ti suggeriamo cinque regole di cui magari non eri a conoscenza, ma che sono fondamentali per stare a tavola seguendo l'etichetta.

Anche se il piatto caldo è già stato servito, il cibo fumante è davanti a noi e la fame si fa sentire, non bisogna cedere. Una delle regole cardine del galateo è proprio questa: per cominciare il pasto, è obbligatorio aspettare che tutti gli invitati siano serviti e che i padroni di casa si siedano al proprio posto. Solo loro possono dare il via all'inizio del ricevimento vero e proprio.

Una norma semplice ma che spesso si tende a dimenticata. Il tovagliolo non va mai legato attorno al collo e nemmeno infilato nel risvolto della maglietta o del vestito: va appoggiato sulle ginocchia e va portato alla bocca quando se ne sente il bisogno. Inoltre, mentre si mangia, non bisogna in nessun caso abbassare la testa per portarla vicino alla posata o, ancora peggio, al piatto. La postura con la schiena dritta deve essere mantenuta sempre.

Spesso lo si dice come segno di cortesia ed educazione, ma, in realtà, questa esclamazione prima di cominciare a mangiare non è vista in maniera positiva. Secondo gli aristocratici, lo stare a tavola è nato come un'occasione di conversazione. Il cibo era ritenuto, nelle epoche passate, un surplus, per rendere quel momento ancora più piacevole. Dire "buon appetito" significa dare più importanza al pasto piuttosto che al resto degli ospiti e ai loro racconti.

In base al galateo, quando si apparecchia la tavola, bisogna predisporre un piattino per il pane sulla sinistra rispetto al piatto principale. Che sia presente o meno, pane e grissini sono gli unici alimenti che si possono toccare con le mani, anche se vanno prima spezzati e poi portati alla bocca. Mai tagliare il pane con il coltello: una volta spezzato, va appoggiato accanto alla nostra postazione. Purtroppo, è severamente vietato fare la tanto amata e gustosa scarpetta.

Questa norma dell'etichetta lascia sempre perplessi. Se si vuol fare una breve pausa, forchetta e coltello devono venire disposti sul piatto alle "16:20", ovvero con i manici leggermente divaricati. Invece, quando si termina definitivamente la portata, ogni posata è messa parallela all'altra, orizzontalmente: in questo modo, si esprime anche il proprio gradimento rispetto a quanto si è mangiato.

Rispetto al Cinquecento, ci sono stati diversi cambiamenti. Per esempio, all'epoca, gli invitati venivano disposti a tavola secondo il titolo onorifico oppure in base alle relazioni. Traducendo questa usanza oggi, bisognerebbe avere dei posti "fissi" per qualsiasi pranzo o cena, con il marito e la moglie "padroni di casa" ai capotavola e poi tutti gli amici e conoscenti lungo i lati della tavolata. Questa norma, però, non è obbligatoria, mentre queste altre 5 regole sarebbero da rispettare integralmente.

La scelta di tovaglia e tovaglioli è a discrezione dell'ospite. La prima può essere di qualsiasi materiale, dal lino al cotone alla seta, e non ci sono divieti per quanto riguarda colori e fantasie. L'importante è che non stoni con il resto del servizio. Oltre a ciò, deve avere la stessa forma del tavolo, quindi quadrata, rettangolare, ovale o tonda, e deve cadere lateralmente di circa 30 cm. Ovviamente, il bon ton non lascia nulla al caso e, per questo, di qualunque tipo sia la tovaglia, va stirata alla perfezione. I tovaglioli si mettono a sinistra del piatto e devono essere preferibilmente quadrati. Com'era immaginabile, sono vietati quelli di carta, a meno che non si tratti di un ricevimento informale, come un buffet o un aperitivo.

Per apparecchiare la tavola secondo il galateo, la disposizione delle posate ha un ruolo fondamentale, che varia a seconda della natura del ricevimento, se formale o informale. In entrambi i casi, però, bisogna osservare questa serie di regole. Le posate vanno poste ai lati del piatto, seguendo l'ordine in cui vengono usate: perciò, le più lontane saranno quelle che si useranno per prime. Le forchette devono sempre essere messe sulla sinistra, mentre i coltelli, con la lama rivolta verso l'interno, e il cucchiaio, a destra. Le eventuali posate da frutta o da dessert vanno messe orizzontalmente sopra al piatto.

I piatti che non devono mai mancare a tavola sono quello della portata principale piano e uno da antipasto più piccolo, che normalmente è messo sopra il primo. Se si serve anche una minestra, è meglio portare la fondina già riempita con la pietanza. Un'altra alternativa è quella di apparecchiare la tavola con piatto piano con sopra quello fondo e a lato il piattino per gli antipasti. Spesso si sbaglia, ma per servire il risotto, si dovrebbero usare i piatti piani.

I bicchieri devono essere disposti davanti al piatto e leggermente spostati verso destra. Più vicino al propria postazione, bisogna mettere quello grande per l'acqua, poi quello più piccolo per il vino rosso e più a destra quello per il vino bianco e, dietro a quest'ultimo, un'eventuale flute per lo spumante.

Il galateo lascia abbastanza libertà per quanto riguarda la scelta di un centrotavola. Può essere sia una composizione floreale che di frutta, ma l'importante è che non sia troppo ingombrante così da non ostacolare i movimenti o la visuale degli vari invitati. Per le cene e gli appuntamenti romantici, si consigliano le candele, la cui fiamma non va mai all'altezza degli occhi dei commensali.