Se ne parlava da diverso tempo e, alla fine, dopo due anni di test, WhatsApp, la celebre messaggistica adoperata globalmente da oltre 2 miliardi di persone, ne ha comunicato il varo, tramite un post ufficiale sul blog di Meta Platforms, poi seguito da un rilascio da parte di Mark Zuckerberg (fondatore e CEO del gruppo) sul suo profilo Facebook e da parte di Will Cathcart (CEO di WhatsApp) sul suo account Twitter.
Si tratta della possibilità di effettuare acquisti direttamente su WhatsApp, senza uscirne e, anzi, eseguendo il pagamento all’interno della piattaforma, attraverso una carta di pagamento ad essa associata. Il funzionamento dei pagamenti di WhatsApp, per ora varati in India in collaborazione con l’e-commerce locale JioMart (una sorta di Amazon del posto), è facile come inviare un messaggio in chat: nello specifico, basta inviare un messaggio al normale profilo business di JioMart perché vi risponda non una persona, ma un bot che, dopo il saluto di rito, avvierà la procedura per far compere.
Quest’ultima parte con la visualizzazione, in-app, tramite un web-browser interno, del sito web di JioMart, con le relative categorie (gioielleria, alimenti freschi e in scatola, elettronica, prodotti per la cura della casa e della persona, etc), in modo da esplorarne tutto il catalogo.
I prodotti del catalogo in questione recano ognuno un’immagine, un nome, il prezzo, l’indicazione di un eventuale sconto e un segno “più“, intervenendo sul quale si colloca il relativo prodotto, e l’annessa quantità, nel carrello della spesa, un po’ come si farebbe in persona. Esplorando quest’ultimo, si avrà una panoramica dei prodotti che vi si sia incluso, ci si potrà fare un’idea del costo totale e, se del caso, si potrà procedere all’invio dell’ordine.
A quel punto, si verrà chiamati a effettuare il pagamento che, scartando le opzioni del pagamento sul sito di JioMart o alla consegna, potrà essere effettuato dall’interno di WhatsApp, grazie al supporto tecnico della piattaforma, validata dal locale governo e realizzata dalla National Payments Corporation of India, UPI (Unified Payments Interface).
Fabrizio Ferrara - Dai filmati che circolano in rete, sembra che la procedura in questione sia davvero molto semplice ma, in ogni caso, occorrerà vedere se e come verrà implementata anche in Occidente: ovviamente, come ribadito da Cathcart, si tratta di un'esperienza di e-commerce, in-app, protetta dalla crittografia end-to-end tal che la piattaforma non saprà quel che l'utente avrà comprato, e non potrà usarlo a scopo profilazione.
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